I molti riferimenti agli alcolici nei pezzi di musica rap fanno effetto sugli ascoltatori teen-ager, aumentando il loro consumo di spiriti in bottiglia.
E’ quanto rileva una ricerca dell’Università di Pittsburgh (USA), diretta dal dottor Brian Primack e pubblicata sulla rivista Addiction.
Il gruppo di studiosi ha selezionato 793 brani (rap, r&b, hip hop), presenti nelle classifiche d’ascolto negli USA nel biennio 2005-2007.
Il controllo dei test ha mostrato come il 25% delle canzoni citassero palesemente il nome di almeno un liquore ed, in 60 minuti di ascolto, i nomi di alcolici vengono fuori 3,4 volte di media.
Risulta rilevante anche l’associazione (esplicita o meno) tra l’alcol ed altri concetti apprezzati dai giovani, come la ricchezza (63,4%), il sesso (58,55%), gli oggetti di lusso (51,2%), le feste (48,85), le droghe (43,9%) e le belle macchine (39%).
Infine, la sponsorizzazione palese, il team di Pittsburgh ricorda come alcuni cantanti hanno legato la propria voce e la propria immagine a drink alcolici.
Alcohol brand appearances in US popular music.
Primack B.A., Nuzzo E., Rice K.R., and Sargent J.D.
ABSTRACT – Article first published online: 20 OCT 2011
Study of US popular music links luxury alcohol brands with degrading sex: Is the alcohol industry profiting from underage drinking?
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