CARCERE E DROGA – Percorsi alternativi al carcere

La presenza di persone tossicodipendenti o alcoldipendenti in carcere, per aver commesso reati di varia natura, comporta da sempre notevoli problemi sia per la gestione di queste persone all’interno di un ambiente di per se cosi problematico, sia per la complessità che la cura di tale stato di malattia comporta.

Non vi è dubbio che chi è affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistano da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento. Il D.P.R. 309/90 prevede esplicitamente tale possibilità per tutti coloro che siano in possesso di determinati requisiti e che abbiano un bisogno di cure in relazione alla presenza reale di uno stato di tossicodipendenza o alcoldipendenza.

Il volume è il risultato di uno specifico progetto volto ad aiutare ad incentivare il percorso di riabilitazione e reinserimento sociale lavorativo delle persone tossicodipendenti che hanno commesso reati ma che potrebbero, se in possesso dei requisiti previsti, fruire dei benefici di legge. Per sostenere questo progetto e incrementare la fruizione di questi benefici, sono state scritte delle linee di indirizzo.

I principali problemi affrontati nella pubblicazione sono quelli della grande disomogeneità che attualmente esiste nella formulazione della diagnosi di “tossicodipendenza”, delle farraginose procedure utilizzate per poter inserire le persone nelle misure alternative, dello scarso coordinamento con la magistratura di sorveglianza e, in ultima analisi, della bassa percentuale di persone aventi diritto che fruiscono ad oggi dei benefici previsti dall’art. 94.

CARCERE & DROGA: linee di indirizzo per l’incremento della fruizione dei percorsi alternativi al carcere per persone tossicodipendenti e alcoldipendenti sottoposte a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria limitativi o privativi della libertà personale”.
A cura di: Serpelloni G., Mollica R., De Luca C., Condemi M.
 Roma, Novembre 2011

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