Giunto alla quinta edizione, il rapporto internazionale Hbsc si concentra sui determinanti sociali di salute e sul benessere dei giovani in età scolare. “Social determinants of health and well-being among young people” è infatti il titolo del documento pubblicato dall’Oms Europa ad aprile 2012 e relativo all’indagine 2009-2010 dello studio Health Behaviour in School-aged Children (Hbsc).
Il report presenta i dati raccolti in 39 Paesi della Regione europea dell’Oms e del Nord America e fornisce un quadro sull’influenza che il contesto socio-economico-culturale ha sui comportamenti, sugli stili di vita e dunque sulla salute dei ragazzi di 11, 13 e 15 anni. Partecipando all’indagine, i giovani intervistati hanno descritto il proprio contesto sociale (relazioni familiari, con i pari e con la scuola), la propria salute fisica e la soddisfazione della propria vita, gli stili di vita (attività fisica, alimentazione, ecc) e i comportamenti a rischio (uso di tabacco, alcol, cannabis, comportamenti sessuali, bullismo). Il documento in generale, e le singole pubblicazioni nazionali, vogliono infatti essere un supporto di informazioni valide e aggiornate sui comportamenti dei ragazzi in modo da orientare nel modo migliore le scelte dei decisori, dei professionisti, degli operatori.
La situazione globale
I risultati Hbsc 2009-2010 indicano che, nei vari Paesi, i giovani godono di buona salute: dichiarano infatti un’elevata soddisfazione di vita, riferiscono comportamenti salutari diffusi, mostrano relazioni positive negli ambienti che frequentano e all’interno della comunità. Tuttavia, emergono disuguaglianze di salute e determinanti sociali significativi in base a età, sesso e status socio-economico. La salute e la soddisfazione di vita, entrambe autoriferite, diminuiscono per esempio con il crescere dell’età, sono più basse tra le ragazze e tra chi appartiene a classi socio-economiche svantaggiate. Inoltre, molti giovani sviluppano comportamenti che pregiudicano la propria salute come fumare, consumare alcolici, mangiare poca frutta e verdura. Questi comportamenti aumentano all’aumentare dell’età e al diminuire dello status socio-economico e si riscontrano più frequentemente tra i maschi.
L’Italia
Anche il nostro Paese ha partecipato a questo studio. Volendo provare a contestualizzare l’Italia nel più ampio contesto dell’indagine internazionale, analizzando i diversi argomenti trattati nel rapporto emerge che:
–abitudine al fumo – l’Italia si pone sopra la media dei ragazzi che a 15 anni fumano almeno una volta a settimana;
–consumo di alcol – in tutte le fasce d’età considerate dall’indagine, i ragazzi italiani risultano sopra la media, ma, riguardo alle ubriacature, siamo molto al di sotto (ci si abitua più precocemente al bere ma si beve con più moderazione);
–uso di cannabis – l’Italia è nella media rispetto agli altri Paesi
-abitudini sessuali – i ragazzi italiani sono nella media, con il 22-23% dei 15enni che dichiara di aver già avuto rapporti sessuali completi. Riguardo i metodi contraccettivi, il 78% dei ragazzi ha dichiarato di aver usato il preservativo all’ultimo rapporto;
–bullismo – per questo fenomeno siamo al di sotto della media degli altri Paesi in tutte le fasce d’età e i 15enni italiani sono in fondo alla scala degli episodi dichiarati di bullismo;
–percezione della propria salute – mentre da un lato dai dati riferiti emerge una generale soddisfazione per la propria vita e una valutazione positiva del proprio stato di salute, dall’altro i ragazzi italiani sono ai primi posti nel dichiarare sintomi di tipo psicosomatico;
–stato ponderale e alimentazione – la percentuale di ragazzi in sovrappeso od obesi è più alta della media degli altri Paesi partecipanti all’indagine (soprattutto i maschi). Alta la percentuale del consumo di frutta mentre si riscontra un basso consumo di soft drink;
–attività fisica – i ragazzi italiani si trovano all’ultimo posto in tutte le fasce d’età;
-relazioni con i familiari – rispetto agli altri Paesi, i giovani italiani hanno un po’ meno facilità nel parlare con i genitori e questa difficoltà aumenta al crescere dell’età ed è più accentuata nel dialogo con il padre;
-rapporto con i pari – la rete amicale è generalmente più ristretta rispetto agli altri Paesi, si esce meno la sera e si hanno più contatti via web;
–scuola – i ragazzi italiani sembrano mostrare in generale un basso gradimento, che diminuisce progressivamente all’aumentare dell’età. Inoltre hanno spesso una percezione negativa del proprio rendimento scolastico e della richiesta scolastica, che giudicano troppo stressante.
Bisogna notare che in alcuni casi, per questi indicatori di salute, il livello socio-economico può essere un determinante importante e generare differenze di salute. Una maggiore disponibilità economica, per esempio, è spesso associata a un aumento di alcuni comportamenti a rischio (uso di cannabis, abitudine al fumo e consumo di alcol), mentre situazioni di eccesso ponderale e il riportare problemi psicosomatici sono generalmente associati a ragazzi di classi socio-economiche più svantaggiate.
In Italia gli interessanti dati raccolti stanno confluendo in un report nazionale sull’indagine 2009-2010, che è in fase di pubblicazione. I primi risultati sono stati presentati in un CONVEGNO svoltosi al Ministero della Salute. Poiché lo studio ha coinvolto direttamente le realtà locali, sono inoltre stati prodotti rapporti regionali che permettono un’analisi dettagliata a livello territoriale. Per consultare i report regionali 2009-2010 Hbsc (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare) visita il sito HBSC ITALIA
Fonte: Epicentro