L’idea di una Carta dei Diritti e dei Doveri dei Detenuti e degli Internati è stata porposta dalla ministra della Giustizia Paola Severino che la espone subito nella sua prima audizione in Commissione Giustizia al Senato: Una cosa poco costosa, ma molto utile.
Carta dei Diritti e dei Doveri dei Detenuti e degli Internati
Carta dei Diritti e dei Doveri dei Minorenni che incontrano i Servizi minorili della giustizia
Un piccolo catalogo, da tradurre in varie lingue, per far sentire meno smarrito chi entra in carcere e non sa cosa gli è vietato fare e per aiutarlo a sottrarsi a forme di approfittamento da parte di chi il sistema lo conosce bene”.
Un punto di riferimento per i detenuti, insomma, per “alleviare un po’ lo sconforto iniziale di chi è appena entrato in carcere – sottolinea la guardasigilli – facendogli conoscere cosa può fare e cosa non può fare, a partire dalle cose più elementari come il vestiario o i generi alimentari che si possono ricevere da casa”.
Il Dpr che la istituisce viene presentato in Consiglio dei Ministri il 16 dicembre 2011. Con il provvedimento si punta a modificare l’ordinamento penitenziario, così da fornire al detenuto, al momento del suo ingresso in carcere, e ai suoi familiari, una guida in diverse lingue che indica in forma chiara le regole generali del trattamento penitenziario e fornisce tutte le informazioni indispensabili su servizi, strutture, orari e modalità di colloqui, corrispondenza, doveri di comportamento.
Il decreto presidenziale recante Modifiche al Dpr 30 giugno 2000, n. 230 in materia di Carta dei diritti e dei doveri del detenuto e dell’internato è datato 5 giugno 2012: la Carta è introdotta nell’Ordinamento Penitenziario per sostituire la mera informazione sui diritti e doveri, disciplina e trattamento prevista dalla normativa vigente, in modo da garantire una maggiore consapevolezza del regime carcerario al quale i detenuti e internati sono sottoposti. Il 5 dicembre 2012, infine, la guardasigilli firma il decreto ministeriale contenente le disposizioni relative a tutto ciò che il detenuto deve conoscere sin dal primo colloquio con il direttore o con un operatore penitenziario.
La Carta indica gli aspetti principali che attengono alla gestione della vita quotidiana, ai doveri di comportamento e alle relative sanzioni, all’esercizio del diritto allo studio, alle attività culturali e sportive, alle possibilità lavorative e di formazione offerte dall’Amministrazione penitenziaria, alle norme che regolano i rapporti con i familiari e la società esterna, alle misure alternative alla detenzione ed a quelle premiali, nonché ai regimi di detenzione speciale spettanti a determinate categorie di soggetti. Per assecondare il bisogno di informazione dei detenuti stranieri viene tradotta nelle lingue più diffuse tra la popolazione carceraria.
Una copia della Carta viene messa a disposizione anche dei familiari nella sala colloqui di ciascun istituto penitenziario. Analogamente e con identiche finalità è stata redatta la Carta dei diritti e dei doveri dei minorenni che incontrano i Servizi Minorili della Giustizia.
Curata dal Dipartimento per la Giustizia Minorile, descrive una completa panoramica dei diritti e dei doveri che interessano i minori che entrano nel circuito penale in relazione alle strutture ed ai servizi minorili dai quali vengono presi in carico; in essa vengono inoltre rappresentati i compiti e l’organizzazione della Giustizia Minorile, dei suoi Servizi e degli operatori che vi operano e propone ai minori in modo semplice informazioni sul procedimento penale minorile. Al suo interno è ricompreso un Glossario sui termini di non facile comprensione per il minore. Sarà tradotta in nove lingue (arabo, cinese, francese, inglese, rumeno, russo, spagnolo, tedesco) per facilitarne la divulgazione ed è stata scritta utilizzando un linguaggio semplice e diretto, pensato per ottenere una più immediata efficacia comunicativa adeguata all’utenza cui è rivolta e dando al minore la possibilità di consultarla in qualsiasi momento, al fine di consentirgli la possibilità di sapere quali siano i suoi diritti ed i suoi doveri.
È stata elaborata dal Dipartimento – Direzione Generale per l’Attuazione dei Provvedimenti Giudiziari con il supporto dell’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali (Iprs) e della Casa San Benedetto – Istituto Don Calabria, ed è stata realizzata nell’ambito del progetto CO.S.MI. – Comunicazione sociale e minori stranieri nei sistemi di Giustizia europei, finanziato dal Ministero dell’Interno con il Fondo Europeo per l’Integrazione dei Cittadini di Paesi Terzi 2007-2013 (Fei).