ABUSO DI SOSTANZE, PROSTITUZIONE E VULNERABILITA’ ALL’HIV

RIVISTA AIDS EDUCPer quanto non recente –è datato 2006- l’articolo presenta due motivi d’interesse: esplora la relazione, in un campione di donne utilizzatrici di crack, fra l’offerta di prestazioni sessuali e il corrispettivo in droga o in denaro, e si focalizza su un campione di donne appartenenti a minoranze etniche.

Lo studio parte dall’assunto che le donne con comportamenti di abuso di sostanze sono maggiormente a rischio di contrarre HIV e MTS. Sono state incluse nel campione (N=669) donne afro-americane in possesso dei seguenti requisiti: età uguale o superiore a 18 anni, avere avuto almeno un episodio di sesso non protetto negli ultimi 30 giorni, avere assunto almeno una volta crack negli ultimi 90 giorni e non avere partecipato a programmi di trattamento negli ultimi 30 giorni. Delle 669 donne incluse nello studio, poco meno della metà (44%) si erano prostituite: questo sottogruppo è connotato –rispetto alle utilizzatrici di crack che dichiaravano di non essersi prostituite- da maggiori fattori di vulnerabilità socio-economici, da traumi e da disturbi di tipo psicologico. I risultati indicano che un uso maggiore di crack, l’essere disoccupate e senza casa sono variabili associate all’offerta di prestazioni sessuali. Inoltre, avere riportato abusi in età infantile è associato con l’offerta di prestazioni sessuali e tale relazione è, in parte, mediata dallo stress psicologico.

Le conclusioni dello studio suggeriscono l’importanza, sul piano della salute pubblica, di tenere conto dei vari fattori che co-determinano l’abuso di sostanze nelle donne e che possono aumentare il rischio di contrarre HIV.

Edwards J. M. et alter, 2006, Correlates of exchanging sex for drugs or money among women who use crack cocaine, AIDS Education and Prevention, 18 (5), pp. 420–429.

Articolo disponibile c/o CESDA

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