Il codice di autodisciplina della comunicazione commerciale contiene una sezione dedicata alle bevande alcoliche.
Ad esso aderiscono sia le aziende produttrici che i mezzi di comunicazione e le agenzie di pubblicità.
II suo obiettivo è quello di vigilare sul contenuto degli annunci pubblicitari, nell’interesse del pubblico cui il messaggio è diretto.
Il Codice italiano afferma che: la comunicazione commerciale relativa alle bevande alcoliche non deve contrastare con l’esigenza di favorire l’affermazione di modelli di consumo ispirati a misura, correttezza e responsabilità. Ciò a tutela dell’interesse primario delle persone, ed in particolare dei bambini e degli adolescenti, ad una vita familiare, sociale e lavorativa pro¬tetta dalle conseguenze connesse all’abuso di bevande alcoliche.
Nello specifico, la comunicazione commerciale deve evitare di:
– incoraggiare un uso eccessivo di bevande alcoliche;
– rappresentare situazioni di attaccamento al prodotto e di dipendenza dall’alcol;
– rivolgersi o fare riferimento ai minori;
– associare la guida di veicoli con l’uso di bevande alcoliche;
– indurre a ritenere che il consumo con¬tribuisca alla lucidità mentale e all’efficienza fisica e sessuale;
– rappresentare come valori negativi la sobrietà e l’astensione dal consumo;
– utilizzare come tema principale l’elevato grado alcolico di una bevanda.
Purtroppo spesso queste indicazioni vengono disattese, anche se in modo ambiguo.
Ricordiamo che in Francia è fatto divieto di pubblicizzare le bevande alcoliche di qualsiasi tipo.
Tratto dal Glossario Italiano di Alcologia dell’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcol, 2011