DONNE TOSCANE E CONSUMO DI ALCOL

Quasi una donna toscana su dieci consuma una quantità di alcool che la mette a rischio di sviluppare importanti problemi di salute. La percentuale esatta è 9,6 ed è superiore alla media nazionale, che è del 7,3%. I numeri arrivano dal rapporto Istisan realizzato quest’ anno dall’Istituto superiore di sanità e vengono analizzati da Valentino Patussi, professore responsabile del centro alcologia di Careggi e coordinatore regionale di questo settore di cura, nei giorni successivi all’ “Alcol prevention day”. I dati più preoccupanti nella nostra regione riguardano in modo particolare le donne, che sono sopra alla media anche per il consumo di alcol in quantità più moderata.

A bere in Toscana sono il 58% delle abitanti contro il 53% del resto d’ Italia. Altro problema, diffuso ormai un po’ ovunque, è il binge drinking, cioè le bevute ripetute fino ad ubriacarsi, che coinvolge giovanissimi ma anche persone anziane. Ma cosa vuol dire bere troppo? Secondo le tabelle dell’ Oms sono a rischio le donne che consumano 20 grammi di alcol al giorno, quello che si trova in circa due bicchieri di vino. Per gli uomini i valori raddoppiano. «Anche se può non sembrare una alta quantità – spiega Patussi – bisogna sapere che se si consuma tutti i giorni si possono produrre danni alla salute. Le persone devono saperlo, è lo stesso discorso che si fa con le sigarette. Se poi vogliono bere lo facciano ma è un rischio. Molti lo corrono, penso alle donne in gravidanza che non dovrebbero toccare l’ alcol e invece lo fanno». Patussi spiega che «le caratteristiche del genere femminile lo rendono più a rischio, riducendo la quantità di alcol necessaria a produrre danni. Diversa massa corporea, minore concentrazione di liquidi, differenze enzimatiche gastriche ed epatiche ed altro ancora conducono ad una intossicazione più precoce». Per quanto riguarda il binge drinking, «si tratta di un fenomeno che può essere equiparato a quello che in passato si definiva semplicemente come ubriacatura, con la differenza che il binge drinking è il prodotto di un modello di promozione commerciale che offre pacchetti di bevute come sconto su biglietti di ingresso a feste e locali. Per questo dobbiamo richiamare la responsabilità degli adulti che hanno creato e fortemente incentivato questo modello di consumo. Il binge drinking interessa i giovanissimi ma anche gli adulti fino a 35 anni e addirittura gli anziani».

Repubblica, 22 maggio 2012 – Michele Bocci

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