Hans Hoek è uno dei maggiori esperti di epidemiologia dei disturbi alimentari al mondo e appartiene al gruppo di lavoro che sta rielaborando i criteri diagnostici dei disturbi alimentari in vista della pubblicazione del DSM-5.
Al congresso europeo di Firenze (15-17 settembre 2011) Hoek ha illustrato le modifiche in progettazione. L’obiettivo principale del DSM 5 è descrivere più dettagliatamente le forme di disturbi alimentari che non soddisfano tutti i criteri per l’anoressia o la bulimia.
Non si tratta necessariamente di forme minori o meno gravi. Finora, questi casi erano denominati come “EDNOS”, che significa eating disorders not otherwise specified, disturbi alimentari non altrimenti specificati. Una classe residuale, in cui finivano casi molto diversi tra loro e non sempre meno gravi delle forme classiche dell’anoressia e della bulimia. E per questo forse a volte trattati superficialmente.
Nel DSM 5 l’intera classe diagnostica dei disturbi alimentari cambierà nome e si chiamerà feeding and eating disorders, per allargare il campo d’azione. Accanto all’anoressia e alla bulimia saranno elencati altri disturbi, che sono la pica (consumo di sostanze non commestibili), il rumination disorder (il rigurgito di sostanza ingerite), l’avoidant/restrictive food intake disorder (mancanza di interesse per l’ingestione sufficiente di cibo), il binge eating disorder (disurbo da abboffate). Altri disturbi ancora più particolari sono raggruppati nella classe degli “other specified feeding or eating disorders” in cui possiamo trovare il purging disorder (in cui a paziente segue condotte eliminative senza abbuffarsi) o la night eating syndrome (alimentazione notturna eccessiva e/o disordinata).
La ragione di tutto questo proliferare di diagnosi è la necessità di non sottovalutare i pazienti che non hanno tutti i criteri diagnostici dei due disturbi maggiori. I rischi di questa scelta sono due, primo è l’eccesso bizantino di tipi e sottotipi diagnostici. Il secondo, più grave, è patologizzare o, peggio, psichiatrizzare ogni tipo di condotta alimentare disordinata.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)