La motivazione è ritenuta il fattore chiave nei trattamenti psicologici.
Le ricerche cliniche in vari campi, fra i quali i comportamenti d’abuso, riconoscono infatti l’importanza della predisposizione a cambiare e ritengono la mancanza di motivazione una delle ragioni più frequenti dell’abbandono dei trattamenti. La letteratura individua due specifiche forme di motivazione: interna ed esterna. La prima viene definita come la pressione a cambiare che nasce dall’interno (es. la consapevolezza sulle conseguenze fisiche e psicologiche del consumo di droghe), mentre la seconda è la percezione di una pressione a modificare un comportamento e/o ad entrare in trattamento, che viene dall’esterno (ad es: problemi legali, la famiglia, il lavoro, la salute).
Promettenti sviluppi ha avuto l’impiego del modello dinamico della motivazione, a partire dal modello degli stadi del cambiamento (Prochaska e DiClemente, 1983), ma è necessario proseguire negli studi empirici che indagano la correlazione fra motivazione e predisposizione al trattamento.
La motivazione ha implicazioni significative per tutto il processo di guarigione dalla dipendenza, ed è utile migliorare la comprensione di come le persone cambiano i propri comportamenti d’abuso e di come possiamo valutare meglio i loro sforzi per uscire dalla dipendenza.
Segnaliamo sull’argomento la review pubblicata sulla rivista Addiction Research and Theory, in cui vengono discussi gli approcci più comunemente usati per definire e valutare la motivazione nel campo dei comportamenti d’abuso di sostanze.
Motivation in substance misure treatment/ T. Groshkova
Contenuto in: Addiction Research and Theory, ottobre 2010
Rivista disponibile c/o il Ce.S.D.A.