MOZIONE CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO

Mentre tutti gli altri paesi occidentali – Europa e Nord America – hanno subito nel 2009 e 2010 una flessione dal 3 al 5% dell’ammontare giocato, il nostro paese continua, nonostante la crisi economica, ad incrementare la propria quota di reddito spesa nel gioco. Tra gennaio e maggio 2011 la raccolta ha superato i 30 miliardi, con il lancio dei nuovi giochi on line ma sopratutto con la crescita delle video lotterie, e a fine anno il mercato varrà attorno ai 78 miliardi, ovvero registrerà una crescita del 27% sul 2010(61,4 miliardi).  

 Mentre negli altri paesi il gioco più praticato sono le lotterie, in Italia sono i video giochi e le  lotterie istantanee.

Tutte le evidenze scientifiche ad oggi disponibili, concordano nell’affermare che il potenziale additivo dei giochi è dovuto principalmente alla frequenza dell’evento: quanto più breve è il tempo trascorso tra il momento del gioco e la possibilità di effettuare la puntata, tanto maggiore è il rischio; all’intervallo di distribuzione delle vincite: il tempo trascorso tra l’effettuazione della puntata e il risultato. Quanto più breve è l’intervallo, tanto maggiore è il rischio; “le macchine mangiasoldi a pagamento rapido, i gratta e vinci e i giochi da casinò sono spesso considerati tra i più problematici a questo riguardo.” 

Siamo in presenza di un mercato che sta crescendo soprattutto grazie a questi giochi, e grazie alla frenetica rincorsa ad aumentare frequenza e opportunità di gioco di qualunque tipologia.

Risultano in aumento le persone in cura ai servizi per le dipendenze, tuttavia non sono disponibili misure precise di questo fenomeno per il fatto che la patologia non è compresa nei compiti assistenziali previsti dal SSN.

Nel mese di giugno il Senato ha approvato una mozione contro il gioco d’azzardo, che chiede che la dipendenza da gioco patologico venga inserita nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). 

TESTO DELLA MOZIONE

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