Da una recente revisione di letteratura sulla cessazione dell’abitudine al fumo è emerso che la maggioranza di studi in questo campo sono rivolti all’analisi delle strategie individuali, soprattutto terapie farmacologiche e comportamentali, anche se la gran parte dei fumatori smette in modo spontaneo. Il prevalere della cultura della medicalizzazione ai problemi di salute e il ruolo dell’industria farmaceutica nel finanziare la ricerca contribuiscono a questo squilibrio. Inoltre, in campo farmacologico, sono richiesti standard elevati di efficacia che possono essere raggiunti solo se si investe in ricerca.
Nell’articolo i ricercatori ipotizzano che se standard di efficacia elevati fossero richiesti anche per le misure di contrasto al fumo di tabacco che hanno come target la popolazione, (ad es. campagne informative, pubblicità sui pacchetti di sigarette, divieti e restrizioni per la vendita), questo potrebbe favorire la ricerca in questo campo e la diffusione di queste misure.
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