RELAZIONE ANNUALE AL PARLAMENTO 2012. IL COMMENTO DELLA FICT

Nel mese di agosto è stata presentata la Relazione sullo stato delle tossicodipendenze in Italia del 2012, documento curato dal Dipartimento Politiche Antidroga e trasmesso al Parlamento ai sensi dell’art.131 del D.P.R n.309/1990. La relazione fa riferimento ai dati relativi all’anno 2012 e al primo semestre del 2012.

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Pubblichiamo di seguito il commento della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche, FICT.

Fermo restando che come già previsto in tempi non sospetti che i dati della relazione annuale preparata dal dipartimento avrebbero evidenziato una situazione migliore dell’anno precedente, mi sembra di poter dire che le fragilità del sistema di contrasto alle dipendenze ancora una volta non vengono registrati dal dipartimento.
Per evitare un atteggiamento “partigiano” rivolto solo alla difesa degl’interventi di recupero delle diverse comunità sparse per tutto il territorio Nazionale, vorrei partire con la constatazione che, almeno nella sintesi consultata, ancora quest’anno non si fa cenno alle politiche e ai trattamenti della “riduzione del danno.”
Una buona parte delle risorse che le regioni investono in questi servizi hanno come scopo quello di ridurre i danni alla salute dei consumatori e purtroppo anche quest’anno non riusciamo a valutarne l’efficacia e l’efficienza.
E’ preoccupante vedere che il tempo di latenza o, come scritto nella relazione, del periodo fuori trattamento, in un anno sia passato dai 7,4 anni del 2010 a 8,9 anni del 2011. Questo indicatore insieme all’aumento della corte di persone eleggibili a trattamenti, che passa dai 338.425 del 2010 ai 520.150 del 2011, dovrebbe ingaggiare una riflessione seria sul grado di attrattività dei servizi pubblici; un’altra conferma su questa necessità deriva dalla diminuzione del 2,7% di ingressi dei nuovi utenti al trattamento (35.597 nel 2010 contro 33.679 del 2011).
Detto ciò ecco una prima questione di fondo: quanto la diminuzione degli utenti in trattamento può dipendere dallo stress che stanno subendo i servizi delle dipendenze?. Anche se su questo tema non va trascurata anche la scarsa capacità, a livello Nazionale, di fare coordinamento tra pubblico e privato.
Ora non è chiaro se ciò che sta accadendo è frutto di una strategia politica o semplicemente il risultato di una assenza di pensiero politico, ma non solo le comunità del privato chiudono ma anche gli operatori dei servizi pubblici soffrono della loro “solitudine” operativa, sempre più arroccati sulla necessità di parlare di risorse economiche limitate piuttosto che di trattamenti possibili da mettere in campo.
E’ molto probabile che se continuiamo a concentrarci sui trattamenti erogati dai Sert e non pensiamo a strategie di maggior accesso ai servizi ( tra cui anche quelli della riduzione del danno) sarà chiaro che sempre maggiori risorse saranno investite in trattamenti per persone con problemi non solo di dipendenza ma con problemi di salute e di disagio sociale. La vera forza del rapporto tra pubblico e privato non si basa sul fattore di chi ha il potere di controllare ma si sviluppa soprattutto grazie alla capacità di favorire la diversità degli approcci e delle porte d’acceso al sistema dei servizi. E Nonostante le crisi ed i tagli, le Comunità Terapeutiche continuano a fare riduzione del danno, a dare accoglienza, presenti sul territorio facendo leva anche sulla gratuità del volontariato.
Una seconda questione di fondo riguarda il lento ma progressivo smantellamento dello stato sociale ( e in questo senso democratico). I tagli alla Sanità e ai trasferimenti per l’applicazione dei sistemi di ridistribuzione delle risorse attraverso la possibilità di offrire servizi ai cittadini (che oggi potrebbe trovare anche conforto in questa relazione che celebra anni di successo al contrasto delle dipendenze), apre un capitolo di impoverimento per quei percorsi socio sanitari che sempre più aumenteranno nei prossimi anni. La crisi dell’occupazione lavorativa, il miglioramento dei trattamenti sanitari, l’aumento dell’età dei soggetti che hanno avuto o hanno problemi con le dipendenze, non ci permettono di abbassare la guardia.
Una terza questione di capitale importanza su cui forse il Ministro potrebbe esprimersi riguarda la questione del gioco d’azzardo: i dati sono chiari ed è un problema da affrontare con urgenza e soprattutto oggi perché grazie alla crisi economica molti nostri concittadini ricercano nella fortuna una risposta al loro disagio economico. (Molte sono le nostre Comunità che stanno aiutando, in forma gratuita, le persone dipendenti dal gioco)
Saranno in calo i consumatori di sostanze (io sostengo che sono in calo quelli che chiedono aiuto ai servizi per le dipendenze) ma i commercianti di droga e i canali di distribuzione sembrano in aumento.
Interessante l’auspicio del Ministro ad alleggerire la pesante situazione carceraria volta ad incrementare il ricorso alle misure alternative alla carcerazione di persone tossicodipendenti. La quasi totalità dei Centri FICT accoglie persone provenienti dal Carcere attuando interventi più o meno strutturati agli interni degli Istituto penitenziari.
La strada che si dovrebbe percorrere passa anche attraverso una valutazione della legge ex-Cirelli, il cui mantenimento nell’attuale formulazione rende difficoltoso il cammino.
Infine dovrebbe essere affrontato con maggiore attenzione la “questione della prevenzione”, punto fondamentale per la lotta alla droga che aveva disponibilità economiche nella legge 45 (Fondo Nazionale Lotta alla Droga), tale fondo oggi non è più vincolato nella sua destinazione originaria..
Vedo in questa relazione un possibile incitamento ad un vero e sincero lavoro di collaborazione tra pubblico e privato perché oggi pur salutando con piacere i risultati del report annuale la strada da percorrere rimane molta. Fondamentale quindi una “sinergia d’intervento” e la “condivisione con il mondo che opera nel settore costituendo un Tavolo Nazionale per creare confronti produttivi tra i referenti politici regionali (Assessori), Governo, il Dipartimento ed i rappresentati della CT per trovare linee di indirizzo comuni.

Sac. Mimmo Battaglia – Presidente FICT

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