Il ruolo dei familiari nei percorsi di cura sul gioco d’azzardo patologico

La dipendenza da gioco d’azzardo non è mai un problema esclusivamente individuale. E’ per questo motivo che l’associazione Vinciamo in gioco offre un supporto diretto a tutte le persone che fanno richiesta di aiuto, non solo i giocatori, ma anche tutti i familiari.

Nell’esperienza dell’associazione sono sempre di più i familiari che si rivolgono a loro per capire come fare ad affrontare una situazione che è diventata ingestibile. Una situazione che i giocatori faticano a riconoscere come grave o che spesso negano il problema.

“La dipendenza da gioco d’azzardo non è mai un problema esclusivamente individuale. Le dinamiche tossiche generate dall’azzardo finiscono per influenzare tutti i membri della famiglia, generando dolore, rabbia, disillusione e, in molti casi, difficoltà economiche e relazionali”.

Per questo l’associazione, tramite psicologi e psicoterapeuti, oltre a offrire supporto individuale o di gruppo al giocatore, si concentra sul cambiamento, partendo da chi per primo fa richiesta di aiuto. 

Attraverso un percorso che affronta aspetti legati alle cause e alla manifestazioni del gioco d’azzardo, “(…) i familiari imparano a modificare la propria posizione nel sistema familiare, a prendersi cura di sé e a stabilire dei confini sani. La domanda allora non sarà più: Cosa posso fare per lui/le?”, ma “Cosa voglio per me?”.

Per Paola Ranalletti, pedagogista che collabora con l’associazione. è importante “(…) lavorare prima di tutto sul benessere dei familiari. Spesso, infatti, il primo passo verso la guarigione del giocatore è rappresentato proprio da un cambiamento nell’atteggiamento della famiglia.

Imparare a dire di no, prendersi cura di sé e ristabilire un equilibrio emotivo può influenzare positivamente il giocatore, spingendolo a riconoscere la gravità del problema e, in alcuni casi, a cercare aiuto autonomamente”.

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