ALCOL, FUMO E CATTIVE ABITUDINI: I dati dell’OMS

omsNon sono bastati dieci anni di campagne per la corretta alimentazione, di lotta al fumo, di messaggi sui pericoli dell’inattività. L’elenco delle principali cause di morte, aggiornata dall’Oms, è rimasto invariata tra il 2000 e il 2011, con tre dei primi quattro posti occupati da malattie non trasmissibili, ma evitabili con uno stile di vita più attento.
Invece di scendere, sottolinea l’agenzia Onu, il numero di vittime di queste patologie sta salendo, tanto da rendere necessaria l’istituzione di una task force che affronti il problema.
Le morti censite nel 2011 sono state circa 55 milioni. La classifica vede al primo posto l’ischemia cardiaca, con 7,1 milioni di vittime l’anno, seguita da ictus (6,2) e infezioni respiratorie (3,2) con le broncopneumopatie al quarto posto. La malattie cardiache costituivano l’11,2% delle morti nel 2000, aumentate al 12,9, e lo stesso andamento hanno avuto gli ictus, dal 10,6 all’11,4%.
Rispetto all’edizione precedente l’Oms registra la fuoriuscita dai primi dieci della tubercolosi, passata dall’ottavo al 14° posto, mentre salgono di un posto i tumori, il diabete e gli incidenti stradali, ora rispettivamente settimo, ottavo e nono. Al sesto resta l’Aids, con 1,7 milioni di vittime l’anno. «Gli incidenti stradali sono l’unica causa di morte entrata nella top ten – spiega l’Oms – ogni giorno per questo motivo muoiono 3500 persone nel mondo». In totale le malattie non trasmissibili ai primi posti più i tumori sono responsabili del 75% delle morti, mentre erano il 60% dieci anni fa, e colpiscono prevalentemente i paesi a basso e medio reddito.
Nove gli obbiettivi globali fissati per il 2025, tra cui la riduzione del 25% della mortalità per problemi cardiovascolari, diabete, cancro e malattie respiratorie croniche.

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