DIALOGHI SOLITARI – PERCHE’ GLI ADOLESCENTI CON-DIVIDONO E NON CON-VIVONO? – Matteo Lancini

Internet non è un demonio, anzi e le polemiche sul cellulare a scuola sono inutili” – ad affermarlo è Matteo Lancini in un articolo. Il problema, afferma, è il sovranismo psichico che spinge i genitori a interessarsi solo del proprio bambino. A scapito del senso della collettività.
Per molto tempo, quasi tutto il tempo dell’umanità la condivisione è stata legata alla convivenza in uno spazio fisico. Oggi invece ci siamo smaterializzati, il corpo è andato perduto: condividiamo soprattutto su internet. Ma che significa se il corpo in questione è quello in tumulto dell’adolescente “isolato in una stanza come ai tempi di Leopardi”, eppure collegato a una rete fittissima di amici?
E’ questa la domanda che si pone Lancini.

Siamo in allarme per l’uso massiccio che i ragazzi fanno della rete, ma l’argomento è pieno di insidie e non può essere ridotto alla predica sull’abolizione del telefonino.
Se pensiamo che sia il mezzo, smartphon o tablet ad aver trasformato le nuove generazioni, facciamo un grossolano errore. Certo, c’è il potere ipnotico di social, videogiochi, Netflix. Ma soprattutto e prima, c’è una socialità che si è organizzata in modo da regalare a internet il suo dominio.
Siamo di fronte ad una deriva sociale: determinata dalla visione paranoica di un mondo pieno di pericoli: il terrorismo, l’immigrazione, i pedofili. Meglio stare in casa con 400 amici virtuali.
Oggi gli adolescenti scambiano emozioni, esperienze, ma non condividono con il corpo. E’ la dimensione dei like, dei selfie o del sexiting, come se perfino la sessualità fisica fosse meno interessante di quella virtuale.
Però è assurdo demonizzare internet, alla base c’è la sovraeccitazione sociale.
Il punto, secondo Lancini, è contrastare l’individualismo, quello degli adulti non dei figli. Perché se il mondo è pericoloso, cade l’idea della collettività. Aiutare il bambino aggressivo degli altri serve a creare un clima migliore anche per il tuo. Mentre la società del sovranismo psichico si interessa solo al proprio bambino.

Togliere il cellulare non serve. E Lancini continua, alla domanda “com’è andata oggi a scuola?” dovremmo affiancare: “com’è andata in interent?”.
E’ importante costruire una visione diversa del virtuale: i videogiochi non sono per forza il male, sono anche una palestra. Ce ne sono di violenti, e vanno banditi, ma è un settore impressionante che già oggi fattura nel mondo 138 milioni di dollari contro i 40 del cinema in sala e i 17 della musica…. Chi comincia oggi un percorso scolastico svolgerà un 65 per cento di lavori sconosciuti: uno dei pochi certi riguarda proprio i videogiochi. Introdurre nei piani di studio il coding, il pensiero computazionale che risolve i problemi con la creatività logica, sarebbe fondamentale.

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