DIPENDENZA DA SOSTANZE PSICOATTIVE: CONDIZIONI PREDITTIVE, CORRELATI BIOLOGICI

Un crescente numero di evidenze consente oggi di identificare condizioni predittive rispetto ai disturbi da uso di sostanze, elementi che sono stati indicati nell’ambito di studi prospettici come più frequentemente presenti nei soggetti a rischio e che ricorrono assiduamente nella storia dei tossicodipendenti e degli alcolisti.
Tali condizioni non sempre si identificano con conclamati disturbi psichiatrici o ben delineate difficoltà psicologiche, ma, in diversi casi, con atteggiamenti comportamentali e di “confine” rispetto alle tipologie temperamentali e del carattere. Tra questi quadri predittivi per lo sviluppo del comportamento addittivo, si annoverano anche quelli più facilmente presenti in quella popolazione a rischio costituita dai figli dei tossicodipendenti.

Il comportamento aggressivo, con connotazioni di problematicità tali da condurre alla segnalazione clinica durante la prima infanzia, che assume le connotazioni sintomatologiche del disturbo della condotta e in seguito della personalità antisociale, appare fortemente correlato allo sviluppo dei disturbi da uso di sostanze .
La sindrome con iperattività e deficit di attenzione (ADHD) è stata annoverata tra le condizioni predittive, verificandosi una significativa prevalenza di soggetti con abuso di sostanze e di alcool tra gli adulti con storia di ADHD rispetto alla popolazione generale.
Una particolare caratteristica comportamentale, evidenziata nei soggetti iperattivi sin dall’infanzia, sarebbe strettamente correlata con il comportamento dei tossicodipendenti: la difficoltà a dilazionare la fruizione delle gratificazioni, la necessità di gratificazioni immediate e facili da ottenere caratterizza questi soggetti sin dai primi anni di vita.
E ancora il temperamento novelty seeking, con la necessità di gratificazioni sempre al di fuori del quotidiano, al di là della “medietas” in cui le situazioni ordinarie sono inserite, la condizione per cui il soggetto si coinvolge con facilità in attività trasgressive a forte impatto emozionale, e spesso a contenuto di rischio elevato, è considerato un elemento predisponente allo sviluppo della tossicodipendenza e dell’alcolismo.
Tale dimensione temperamentale, in associazione a una scarsa harm avoidance, una predisposizione a esporsi ai pericoli senza preoccupazione, può essere considerata appunto predittiva rispetto al disordine da uso di sostanze senza rivestire il carattere di una vera e propria patologia.
D’altro canto anche la timidezza eccessiva, la difficoltà di coping con lo stress e la inibizione rispetto ai contatti sociali, in connessione con una ridotta considerazione di sè e una scarsa autostima, si sono dimostrati come elementi di rischio per lo sviluppo delle dipendenze e dell’abuso. Una scarsa capacità di adattamento sociale viene considerata da NIDA uno dei fattori di rischio.
Si può immaginare che le condizioni psicobiologiche che preesistono alle dipendenze e all’abuso, striscianti e subcliniche, possano rappresentare una fase di passaggio tra l’evoluzione di atteggiamenti temperamentali e l’insorgenza di disturbi della personalità o del comportamento. Questa fase di passaggio, così tipica dell’età evolutiva e delle sue condizioni psicologiche indefinite, coincide in diversi casi con il momento di incontro con le sostanze psicoattive illegali e con l’alcool. Le sostanze possono dunque venir sperimentate da chi sta sviluppando un disturbo d’ansia a partire da una condizione di “harm avoidance” problematica e intensa; oppure un disturbo del cluster drammatico a partire da una condizione “novelty seeking” non più inquadrabile nella normalità del comportamento.
Sono proprio gli elementi biologici associati alle condizioni psichiche e comportamentali sin qui richiamati a suggerire ipotesi etiopatogenetiche per i disturbi addittivi non superficiali e generiche e a sostenere interpretazioni fondate sul rapporto tra elementi predittivi e dipendenza.

Per approfondimenti:

CONDIZIONI PREDITTIVE, CORRELATI BIOLOGICI E DIPENDENZE: NUOVI ORIENTAMENTI PER LA PREVENZIONE
Gilberto Gerra, Amir Zaimovic
Centro Studi Farmacotossicodipendenze, Dipartimento Dipendenze Patologiche, AUSL di Parma.

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