TUMORE AL SENO: PREVENZIONE

nastro rosaOgni anno in Italia si scoprono 45.000 nuovi casi di cancro della mammella. Negli ultimi anni l’incidenza è aumentata del 14%. Questa patologia oncologica è la prima causa di tumore nelle donne.

Il tumore al seno è correlato agli ormoni sessuali, e i fattori di rischio che incidono sulla probabilità di ammalarsi sono leggermente diversi tra donne in menopausa e non.
La sopravvivenza per questa patologia può variare dal 50 al 90% in base a quando viene diagnosticata. In molti paesi (come anche l’Italia), l’applicazione di protocolli di screening (come la mammografia) ha ridotto notevolmente la mortalità perché è possibile diagnosticare la malattia in uno stadio precoce, rendendo più efficaci le cure.
I fattori di rischio per il cancro alla mammella sono sia ereditabili (concorrono dal 5 al 27% del rischio a seconda della variante genetica) che ambientali, i quali rappresentano una variabile importante.
Diversi fattori non legati completamente allo stile di vita concorrono ad aumentare il rischio di cancro alla mammella tra cui:
– Menarca (prima mestruazione) precoce
– Menopausa in tarda età
– Primo parto dopo i 30 anni
– Non aver mai allattato
– Esposizione, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, a radiazioni ionizzanti
L’uso della pillola anticoncezionale può aumentare temporaneamente il rischio. Tuttavia il rischio sembra scomparire progressivamente quando se ne sospende l’utilizzo.

Per quanto riguarda l’alimentazione e lo stile di vita i fattori di rischio accertati sono:

  • Il consumo di bevande alcoliche.
    Alcune sostanze derivanti dal metabolismo dell’alcol, tra cui l’acetaldeide, hanno dimostrato un effetto cancerogeno sull’uomo.
    Un numero consistente di studi ha riscontrato una relazione tra consumo di bevande alcoliche e insorgenza di tumore alla mammella, sia nelle donne in età fertile che dopo la menopausa. Il rischio è influenzato dalla dose consumata; ogni 10 g di etanolo consumato al giorno il rischio aumenta del 10%.
  • Obesità e sovrappeso. Il tessuto adiposo influenza il livello di alcuni ormoni circolanti nel nostro organismo. Tra questi, i principali sono l’ insulina, l’ IGF-1 (Insulin-like growth factor 1) e alcuni ormoni sessuali, tra cui gli androgeni.Queste alterazioni ormonali, attraverso diversi e complessi meccanismi fisiopatologici, favoriscono la carcinogenesi e riducono i fenomeni di morte cellulare programmata, ovvero uno dei meccanismo che il corpo mette in atto per eliminare potenziali cellule cancerose.
    Diversi studi hanno inoltre confermato che, un eccessiva presenza di grasso corporeo attiva diversi meccanismi infiammatori che possono favorire lo sviluppo di possibili cellule cancerose.
    La distribuzione del grasso sembra giocare un ruolo non trascurabile, l’accumulo di grasso in sede addominale sembra aumentare maggiormente il rischio per gli stessi meccanismi descritti sopra.

 

 

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