UNA COSA E’ IL FUMO, UN’ALTRA E’ LO SVAPO

fumo«Significativamente meno dannose del fumo». Dopo una lunga serie di studi il verdetto sulle sigarette elettroniche annunciato dalla Public Helath England, l’Agenzia di Sanità Pubblica inglese, si avvicina molto a una piena assoluzione. E anche se sono previste ulteriori indagini, per ora una cosa è certa: una cosa è il fumo, un’altra lo “svapo”. Il primo fa una serie di danni che il secondo non fa. Non solo, le sigarette elettroniche possono aiutare a smettere di fumare, anche se, dicono gli esperti inglesi, i percorsi proposti dai servizi sanitari specifici sono più efficaci. E dato che lo “svapo” non è un nemico da temere come il fumo delle sigarette vere e proprie, i consumatori di e-cigarettes meritano un trattamento diverso dagli altri.

Al momento di stabilire le regole nei locali pubblici e nei luoghi di lavoro, quindi, «bisogna tenere conto delle evidenze e fare una netta distinzione tra svapo e fumo». La dichiarazione congiunta, firmata dalle più autorevoli società scientifiche del Regno Unito (Action on Smoking and Health (ASH), alla British Lung Foundation, al Cancer Research UK, a Public Health Action, al Royal College of Physicians e al Royal Society for Public Health UK) non può che aver fatto piacere ai manager della Fontem Ventures, azienda leader nel business del “vapore”, proprietaria del marchio “blu” di sigarette elettroniche.
«Questo parere conferma il crescente consenso sul fatto che lo svapo e l’utilizzo di sigarette elettroniche sono significativamente meno dannosi del fumo tradizionale e dovrebbero essere incoraggiati come alternativa al fumo – commenta l’azienda in una nota . Inoltre, Public Health England, ma non solo, ha sottolineato che lo svapo nei luoghi pubblici non ha alcun impatto significativo sulla qualità dell’aria, e questo conferma la lungimiranza della regolamentazione italiana dove, già dal 2014, è stato stabilito di lasciare autonomia nel permettere o meno ai vapers di utilizzare la sigaretta elettronica nella maggior parte degli spazi pubblici chiusi».

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